A UNA RELIGIOSA DELLA “COMPAGNIA DELLE FIGLIE DI S. ANGELA MERICI”
La
Calza, 3 marzo 1949
Cara
figliola,
che
potrei dirle più di quello che Dio le ha già detto nel cuore? Né
più, che non potrebbe ancora capire – né meno di quel che non
sarebbe di alcuna utilità. Impari ad obbedire sempre di più Dio –
Lui solo.
Quello
che Dio vuole operare in lei è ineffabile – né la mia né la sua
parola potrebbe dire qualcosa. Che Dio sempre più agisca in lei
senza di lei – tutto il suo lavoro è nell’escludersi. Affondi
nel mistero del divino Silenzio.
La
benedico e prego per lei. Anche lei preghi per me.
Sac.
Divo Barsotti
9
marzo 1950
S.
di Gesù,
a
cosa valgono le parole dell’uomo? Non sono riassorbite subito dal
silenzio? Il Signore ora vuole che si smarrisca totalmente in quegli
abissi che si sono aperti sotto e sopra di lei.
So
bene che è penoso per la nostra natura sensibile dover rinunziare ad
ogni appoggio, so anche che è estremamente pericoloso.
Bello
quanto mi scrive riguardo all’umanità del nostro Salvatore. Non le
mancherà mai il Suo appoggio perché Egli ci ha meritato la grazia
con la Sua divina Passione, di non lasciarci mai soli – mai la
nostra solitudine e la nostra desolazione sarà così profonda che
Egli non ci sia né possa esserci compagno.
Questo
rimane a volte, o almeno sembra, l’unico mezzo per sfuggire al
pericolo di una vita disincarnata che non sarebbe cristiana.
Umiltà
e semplicità e soprattutto si ricordi che il dovere principale è la
gioia. Dio è – perdiamoci totalmente in questo abisso di Luce.
Preghi
un pochino per me. Intanto però la ringrazio tanto tanto delle
preghiere già fatte. Il Signore compia in lei fino in fondo la Sua
volontà. Dio Spirito Santo ci congiunga sempre più nel Figlio al
Padre.
Sac.
Divo Barsotti
21
agosto 1950
Mia
cara figliola,
nessun
dubbio per me che lei sia chiamata a quella vita cui si sente
attratta così invincibilmente e dolorosamente da Dio. Se il compito
che le affida l’obbedienza sembra rendere particolarmente difficile
e quasi impossibile quella vita, vuol dire semplicemente che il
Signore le chiede una fede più viva e un più puro abbandono. È Dio
stesso che mette gli ostacoli fra noi e Lui per provare il nostro
amore e la nostra generosità e perché attraverso la dura lotta che
ci impone la necessità di superarli, la nostra anima acquisti una
maggiore fermezza e stabilità.
Dobbiamo
affondare in Dio e non esser più. Nulla ci può nascondere meglio
della Sua Luce. Cerchi Dio solo e in ogni cosa Lo veda. Il suo più
puro nascondimento è proprio in questo – nel dimenticare il mondo
e se stessa per non vedere più che Lui.
Accetti
umilmente la sua impotenza: se non può salire, discenda – se non
può superare gli ostacoli, ci passi sotto. Non permetta mai che le
sue virtù – se pure ne ha – o i suoi difetti, abbiano il potere
di distrarla da Dio.
Il
segreto della preghiera è nell’umiltà – bisogna scendere nel
fondo del nostro nulla per possedere Dio nella pace.
Nulla
deve angustiarla: l’aiuto di Dio sarà sempre proporzionato ai suoi
bisogni.
Le
raccomando molto vivamente di pregare perché possa fare un po’
bene negli Esercizi che terrò al clero di Faenza nei giorni stessi
che lei pure sarà in Esercizi.
Nel
Signore.
Sac.
Divo Barsotti
29
settembre 1950
Mia
cara figliola,
che
cosa avrà pensato di me? Sono sicuro che non avrà pensato male. Non
l’ho affatto dimenticata. Anzi il pensiero di doverle rispondere
manteneva ancora più vivo in me il suo ricordo.
È
dagli ultimi di agosto che non ho proprio avuto un giorno solo di
vero riposo. Prevedo fra qualche giorno un certo periodo di
distensione spirituale di cui ho assoluta necessità. Voglia pregare
per me perché il Signore mi doni la grazia di vivere un po’ più
raccolto e per Lui. Non credo che possa continuare così: comunque
non vorrei di mio sottrarmi al lavoro. Quello che importa è la Sua
volontà: non la mia pace.
Per
lei credo che il Signore abbia già definito la sua via – si
mantenga fedele a Colui che l’ha chiamata e sia suo sforzo costante
di prendere tutta la sua attività dal Suo amore. Nonostante tutto,
attraverso tutto Lui solo. Non si preoccupi troppo di sé – nemmeno
della sua perfezione; alla sera della vita noi vedremo quanto il
Signore ha saputo fare in noi senza che neppure noi lo sospettassimo.
La
nostra corrispondenza è Lui che la fa, ma la fa generalmente
all’insaputa di noi stessi – una sola cosa ci chiede: che
crediamo al Suo Amore e ci abbandoniamo a Lui.
Viva
momento per momento in grande semplicità: le grandi cose non le
sappiamo fare – contentiamoci di fare le piccole con amore e
perfetta purezza.
Il
Signore ci aiuti in questo cammino di dolcezza e di umile semplicità.
La
benedico in Lui con affetto profondo.
Sac.
Divo Barsotti
7
aprile 1951
Mia
cara figliola,
sì,
la sua vita è questa – uno sprofondare sempre di più nel buio.
Lasci fare a Dio. Proprio ora le è chiesto l’esercizio delle virtù
teologali e questo esercizio è particolarmente puro: fede nuda,
confidenza cieca – adesione a Dio che è un rimanere nel vuoto.
Tutto va bene.
Non
dica il Rosario se non può – si contenti di una “Ave Maria” –
se non può di più. Dio e la Vergine non sono vicini a noi in
ragione delle nostre preghiere. La sua preghiera è precisamente
questa sofferenza, questo vuoto in cui tutto sembra affondare – ed
è preghiera certo più continua di qualunque altra preghiera e più
pura e più grande.
Dio
rimane Dio – Lei non ha il potere ora di adorare degli idoli, non
può farsi di Dio una immagine secondo i suoi gusti, i suoi desideri
e le sue speranze. Tutto va bene e io sono contento – anche se lei
non lo è.
Ma
che importano in fondo tutte le sue sofferenze? Tutta la sua angoscia
non può impedire a Dio di essere ineffabilmente beato: ecco il
motivo della sua pace e voglio dirlo – anche della sua gioia. Mi
raccomando: non deve conoscere più S., lasci che se ne occupi Lui –
lei deve vivere nel cielo.
Grazie
tante, tante del dono, povera figliola: le sue sofferenze dicono
quanto costa quel poco di bene che posso fare, quanto costa
soprattutto che io divenga un poco meno indegno del ministero cui mi
ha chiamato il Signore.
La
benedico con effusione.
Sac.
Divo Barsotti
9
gennaio 1952
Cara
figliola,
sopportiamoci
serenamente, Dio conosce di che siamo capaci. Forse è necessario
raggiungere il fondo dell’abiezione – questa esperienza, che non
è nemmeno più amara, della nostra impotenza e della nostra miseria
per abbandonarci davvero. Sia calma – e creda all’Amore di Dio.
Ora è veramente meritorio credere al Suo Amore perché ora possiamo
constatarne l’immensa, l’assoluta sua gratuità.
Non
c’è speranza – no, non c’è – tranne che in Lui. E Lui è
libertà pura. Abbandono. Non creda più in se stessa, e non voglia
più fermarsi su se medesima. Si lasci portare dalle cose in questo
distacco da tutto come un automa. Va bene. Dio parlerà quando vuole
e quando Egli vuole, non prima, sarà il tempo della risposta.
Anche
questa sua incapacità di preghiera è preghiera – è il deserto
nudo che vuole acqua. Non le sue parole o la sua implorazione sono la
sua preghiera ma il suo medesimo stato.
Pace.
Dio è e questo basta. Basta oggi e basterà anche domani perfino se
domani fosse l’inferno – ma l’inferno per chi accetta Dio, non
c’è più.
Preghi
per me. La benedico tanto.
Sac.
Divo Barsotti
8
maggio 1952
Mia
buona figliola,
credo
anch’io che il Signore ti voglia per una via di solitudine. Ma devi
ricordarti che questa via tu non puoi sceglierla e non potrai mai
crederla come definitiva. Ora il Signore vuol così – ma non sarà
sempre. Non ti rimane che credere all’Amore e abbandonarti fino in
fondo.
Pregherò
sempre per te – sempre. E ricordati che non sarai infedele alla
grazia se scriverai quando sentirai di poterlo fare – perché io
rimango legato a te per l’eternità. Anzi continuerò sempre ad
aspettare le tue notizie, le tue lettere e magari le tue visite. Vuol
dire che se il Signore vorrà lasciarti sola penserà Lui a impedire
che io risponda o che ci incontriamo. Per tutto quello che hai fatto
non hai nulla da rimproverarti.
Solo
il Signore ci può dispensare dalla nostra unione sacramentale – in
senso pieno – alla Chiesa, che importa appunto anche la direzione,
ma l’anima non solo è autorizzata sempre a cercare è in dovere di
non accettare, di non adagiarsi in una condizione di vita che di per
sé è anormale e Dio può volere solo per un certo tempo per motivi
particolari che Egli solo conosce.
Grazie
della tua preghiera. Sii forte. Egli ti ama infinitamente e tu ne dà
prova proprio nella fiducia che hai nella tua forza, nel tuo
abbandono, nella tua pazienza. Sii buona.
Io
sono, sarò sempre con te anche se dovrò stare in silenzio,
invisibile.
Con
tanto affetto nel Signore.
DIVO BARSOTTI – Tratto da “ AMATISSIMO DAL SIGNORE” - Lettere di paternità spirituale
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